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UTLAC 30 – Lecco, da un’altro punto di vista!

A Lecco sono di casa da anni, conosco abbastanza bene il lago  e i suoi fondali, ma non conoscevo, o meglio non avevo mai visto, la parte sopra il lago: le sue montagne e i suoi sentieri!

UTLAC 30 (32 km – dislivello positivo 1800m), mi ha tolto questo sfizio! Gara tosta per via del caldo, anche se una buona parte di gara si è svolta nei boschi, ma con un tasso di umidità molto elevato!

Partenza con il battello dall’ imbarcadero di Lecco alle 8,00 direzione Bellagio ( ..in ritardo rispetto l’orario fissato alle 7,30), giornata illuminata da un sole stupendo!

Bellagio è da sempre una “bomboniera”, confermando ulteriormente la frequentazione di turisti stranieri, raccolti ai bordi delle strade a tifare i 400 Runner.

Partenza fissata puntualmente alle 9,15 dall’ imbarcadero di Bellagio, per snodarsi poi nei vicoli stretti, portandoci poi fuori paese e dopo circa 3km di asfalto e sole a picco, “buttarci” nelle prime salite nei boschi!

Salite e sentieri più o meno dolci si alternano con parti facilmente corribili in piano! Primo ristoro (solo liquidi) al 10km circa a Magreglio, o meglio al santuario Madonna del Ghisallo, patria dei ciclisti di mezza Lombardia e in questa occasione, tantissimi motociclisti.

Riprendiamo dopo un paio di bicchieri di acqua fresca, fuori uscendo da Magreglio per un paio di chilometri di asfalto e strada sterrata e via nei boschi! Il caldo (poi essendo i primi della stagione, taglia le gambe) e l’umidità, si fa’ sentire maggiormente e quando si giunge al pendio di Valbrona per imbucare il sentiero direzione  Rifugio SEV, dove è previsto il pendio massimo e la salita più ripida e alta della gara. Continuando costantemente fin dall’inizio gara a mantenermi “alimentato” con integratori, addento ancora metà’ barretta, per salire col giusto vigore e grinta! Sono 3km di passione: faccio fatica a ricordare una “crisi” così nelle gare fin qui disputate, pensando di ritirarmi!…ma riesco a distogliere il pensiero del ritiro, rallentando il ritmo, sorseggiando più spesso dal “camelback” di 2 litri che ho sulla schiena nello zainetto! Uscito dal bosco la salita continua ma pur essendo al sole, c’è una leggera brezza che mi da “respiro” e riprendo a salire più rapido! Sono sicurissimo che l’umidità del bosco (essendo piovuto il giorno prima) e il caldo ormai accumulato, mi abbia tagliato le gambe e messo in crisi anche psicologicamente!

Beh, arrivo al Rifugio SEV, accolto con sorrisi,  urla e incitazioni dall’organizzazione: questo è lo spettacolo del Trail!

Rissollevato nello spirito e nel morale, addento una banana qualche fetta di arancia, poi rispondo alle loro incitazioni dicendo “ueh, ma non c’era nessuno a dare l’estrema unzione prima di salire…”! Risata generale…uno degli organizzatori con tono grintoso mi dice: “adesso inizia la discesa: è ripida e tecnica, in più rocciosa per qualche tratto”…insomma mi informa che occorre concentrazione!

Bene partiamo…non sono un gran velocista in discesa, soprattutto se tecnica e “rischiosa”, ma di buon passo parto! In effetti niente male l’impegno da dedicare, anche per le molteplici radici degli alberi, affioranti!…difatti, dopo qualche km di discesa, in un gradone roccioso, inciampo in una radice laterale e prendo una bella botta alla schiena, contro un sasso!

Mi fermo qualche attimo per destindere e stirare la schiena e riparto per l’ultima parte di discesa, passando da un’area frequentatissima, la Piana di San Tommaso, poi mulattiere e bosco fino ad arrivare a Valmadrera! Qui dopo 28km di sali scendi, abbiamo avuto l’impressione di entrare all’inferno per la “caldazza” e la forte umidità che saliva dal lago! Ho usato il plurale, perche’ fin dalle prime salite, ci siamo ritrovati io e un’altro runner e abbiamo fatto gli ultimi chilometri insieme! Lungo il percorso da Valmadrera a Malgrate, non siamo stati capaci di trovare una fontanella per bagnarci e rinfrescarci.

Ma finalmente arriviamo sul lungo lago di Malgrate, che conosco molto bene essendomi immerso per anni con i candidati istruttori! Proprio difronte alla nostra piattaforma subacquea, hanno realizzato una fontana, di quelle moderne, a sfioro! Se si prova ad immaginare la scena: domenica di sole di metà maggio, ore 14,00 circa, post pandemia! Sembrava di essere a Rimini il giorno di ferragosto. Beh, davanti alla fontana, non ce l’abbiamo più fatta! Senza alcuna vergogna e senso di pudore, ci siamo catapultati con le scarpe, inginocchiati nell’acqua e immerso la testa per qualche decina di secondi!

Da lì, ultimi 2km di lungo lago, attraversando il “primo ponte”, poi ancora lungo lago! in mezzo a gente che passeggiava e altri che incitava, vediamo finalmente l’arco di  arrivo in P.zza Garibaldi a Lecco: finish!!! Obbiettivo raggiunto, gara finita!!!…per recuperare lo sforzo, una sana porzione di pizzocheri è una media di birra rossa e tutto torna al suo posto!